Ufficio locale
di Sabrina Khanniche, Senior Economist
Prima della pandemia il rallentamento della crescita economica di alcune economie dei mercati emergenti era stato dettato dalla loro vulnerabilità. Come mostra la Fig. 1, i Paesi in basso a destra (Brasile, Egitto, Ucraina, Sudafrica) hanno avuto uno spazio fiscale limitato per affrontare la crisi sanitaria, considerati i rapporti debito pubblico-PIL già elevati.
Fonte: Pictet Asset Management, CEIC, Refinitiv, Bloomberg
Dall'inizio dell'attuale crisi abbiamo assistito a un'impennata dei rapporti debito/PIL come conseguenza della recessione. Al momento, i mercati sono relativamente tolleranti verso deficit fiscali e livelli di debito pubblico più elevati (che monitoriamo attentamente), ma saranno necessari alcuni interventi per ripristinare la sostenibilità fiscale una volta avviata la ripresa.
Il nostro modello proprietario per il "Punteggio di sostenibilità del debito" ricerca una potenziale deviazione negativa dell'indebitamento pubblico prima che diventi irreversibile, utilizzando una serie di dati verificati. In aggiunta, il "Punteggio del debito a breve termine" rileva i cambiamenti di dinamiche a breve termine in base ai dati trimestrali. Nella Fig. 2 riportata di seguito combiniamo le ultime rilevazioni di entrambi i modelli.
Fonte: Pictet Asset Management, CEIC, Refinitiv, Bloomberg
Questo grafico evidenzia due elementi. Innanzitutto, identifica i Paesi con una buona dinamica del debito nel quadrante verde: soprattutto Taiwan e l'Europa orientale, in particolare la Bulgaria. Il quadrante rosso, invece, ci mostra i Paesi meno virtuosi: soprattutto il Brasile (di cui parlerà in dettaglio il nostro team dedicato al debito dei mercati emergenti), il Sudafrica e l'Egitto.
In secondo luogo evidenzia i mercati che stanno registrando cambiamenti a breve termine che potrebbero indicare miglioramenti o peggioramenti nel loro punteggio di sostenibilità del debito a lungo termine.
Cile e Turchia presentano margini in miglioramento.
Al contrario, molti mercati stanno assistendo a deterioramenti a breve termine con possibili conseguenze a lungo termine: soprattutto le Filippine, ma anche Malesia, Cina e Romania.
di Mary-Therese Barton, Head of Emerging Market Debt
Il Brasile è stato uno dei Paesi più colpiti durante la crisi del COVID-19 con un grande numero di contagi, rigide limitazioni e significativi problemi economici.
La risposta della politica fiscale e monetaria è stata tempestiva e molto importante, con ingenti sussidi sociali e un consistente ampliamento dei bilanci fiscali, accompagnati dall'allentamento della politica monetaria e dall'immissione di liquidità.
Il grande stimolo fiscale in Brasile presentato di seguito, occorso durante un periodo di crescita del rapporto debito/PIL, ha destabilizzato gli operatori di mercato. Inoltre, i tassi di interesse molto bassi hanno penalizzato la valuta, già penalizzata da un contesto complessivamente difficile per le valute dei mercati emergenti.
Fonte: Pictet Asset Management, CEIC, Refinitiv
Fonte: Pictet Asset Management, CEIC, Refinitiv
Il ripristino della credibilità fiscale in Brasile, insieme al miglioramento dei dati sulla crescita e sull'andamento del Coronavirus, al contesto favorevole alle materie prime e a un saldo estero positivo dovrebbero tradursi in un'inversione della significativa sottoperformance di quest'anno. Naturalmente, se il limite di spesa non dovesse essere rispettato, ciò potrebbe comportare un'ulteriore debolezza della valuta, dal momento che il problema della sostenibilità del debito diventerebbe lo stimolo principale degli attivi brasiliani.
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