opportunità di investimento nel credito investment grade a breve termine
Aprile 2020
Materiale di marketing
Investimenti difensivi, ripensati
I fondi che investono sul mercato monetario sono una buona opzione per gli investitori che cercano di rafforzare le proprie difese. Qui spieghiamo perché abbinarli alle obbligazioni investment grade a breve termine potrebbero essere un’ottima mossa.
Scritto da
Raymond Sagayam
Chief Investment Officer - Fixed income
Stéphane Rüegg
Head of Product Management & Development
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Una mossa perfettamente sensata.
Mentre l’economia sta subendo una battuta d’arresto, con circa un terzo della popolazione mondiale in lockdown, gli investitori di ogni livello – responsabili delle tesorerie aziendali, gestori di fondi pensione o assicuratori – stanno aumentando le scorte di beni rifugio.
La priorità assoluta – come spesso succede quando i cieli della finanza si rannuvolano – è il ritorno del capitale, invece del ritorno sul capitale.
L’opzione di default per chi privilegia uno stile difensivo sono i mercati monetari. Per un’ottima ragione. Essendo l’attivo più assimilabile al contante, i fondi che investono sul mercato monetario acquistano strumenti governativi e quasi-governativi liquidi, che mantengono il valore del capitale. Questi fondi sono anche tra i più strettamente regolamentati tra tutti i veicoli di investimento.
A fronte di tutti i vantaggi che offrono, tuttavia, i fondi comuni monetari chiedono agli investitori di sacrificare qualcosa: il rendimento. Con tassi d’interesse ufficiali in tutto il mondo in via di sviluppo prossimi – e in alcuni casi, inferiori – a zero, il rendimento sui titoli assimilabili alla liquidità segue l’inflazione. Le spese di custodia sono un costo aggiuntivo, che erode ulteriormente il valore del capitale investito.
In molti casi si tratta di un prezzo che vale la pena di pagare in cambio della sicurezza.
Tuttavia, per gli investitori in ricerca di un reddito regolare, i fondi che investono sul mercato monetario non sono la soluzione ideale. Per questo motivo, si può rivelare utile un’allocazione complementare alle obbligazioni societarie investment grade a breve scadenza.
Sebbene meno liquide e più volatili rispetto al cash, le obbligazioni societarie di qualità elevata e breve scadenza1 sono competitive rispetto ai fondi Money Market per diversi aspetti.
Per iniziare, offrono un rendimento che compensa abbondantemente i rischi aggiuntivi ad esse legati.
Infatti, rispetto alla liquidità, le obbligazioni a scadenza più breve sono attualmente particolarmente convenienti (si veda la tabella).
Forse la prova più eclatante dell’allontanamento del mercato dai fondamentali è una variazione inusuale della forma della curva dei rendimenti. Un'incongruenza che è emersa all’insorgere delle vendite innescate dal Coronavirus: i rendimenti delle obbligazioni societarie a breve termine sono bruscamente balzati al di sopra di quelli offerti dal debito con scadenza più lunga.
Questa inversione, che si è verificata sia nel mercato europeo che in quello statunitense, è stata causata in parte dalla scelta degli investitori di vendere le obbligazioni più liquide semplicemente per ottenere liquidità.
Ma una curva invertita è sempre più in contrasto con i fondamentali.
Di norma, quando i rendimenti delle obbligazioni societarie con scadenza più lunga sono inferiori a quelli dei titoli a più breve scadenza, significa che le società potrebbero faticare ad onorare i loro debiti – e nel giro di pochi mesi. L’ultima volta che la curva si è invertita nello stesso modo è stato nel 2009, durante il periodo nero della crisi dei mutui sub-prime.
Ma così come non si materializzò allora un’ondata di insolvenze, ci sono pochi indizi che indichino che le società investment-grade si troveranno questa volta in grave difficoltà finanziaria.
La ragione principale è il forte stimolo monetario.
Nelle scorse settimane, sia la Federal Reserve statunitense che la Banca Centrale Europea hanno svelato misure senza precedenti per stabilizzare i prestiti alle aziende e proteggere al contempo le aziende solide dai danni causati dal Coronavirus.
In base ai nostri calcoli, il 50-60% delle obbligazioni societarie a breve scadenza statunitensi e circa il 25% delle omologhe europee è ammissibile per l’acquisto nell’ambito dei programmi di Quantitative Easing delle banche centrali.2
Il fatto di disporre della FED e della BCE come compratori di ultima istanza offre ai potenziali investitori obbligazionari un ulteriore vantaggio – una più bassa volatilità. In effetti, la volatilità delle obbligazioni con scadenza più breve – in ogni caso mai elevata – potrebbe scendere al di sotto dei livelli storici nei prossimi anni. Ciò non farebbe che sottolinearne le qualità difensive.
Un altro vantaggio di cui gode il debito societario rispetto ai mercati monetari è la varietà degli investimenti disponibili. Le società che emettono debito a breve scadenza operano in tutti i principali settori – compresi i “settori difensivi” come quelli della sanità, delle telecomunicazioni e dei servizi di pubblica utilità, che tendono ad andare bene quando le condizioni economiche sono deboli. Negli Stati Uniti e in Europa, le società che operano nei settori della sanità, delle telecomunicazioni, dei servizi di pubblica utilità e dei beni di consumo di base rappresentano circa un quinto del mercato obbligazionario.3
In Europa, per i responsabili delle tesorerie aziendali e per le compagnie assicurative, le obbligazioni societarie a breve termine hanno un’attrattiva in più. L’universo d’investimento si è improvvisamente dilatato.
Per la prima volta in diversi anni, gli investitori non statunitensi possono acquistare attivi a reddito fisso statunitensi e coprire ogni esposizione indesiderata al dollaro USA a un prezzo favorevole. Il costo della copertura valutaria è infatti crollato bruscamente. Dato che la Fed ha tagliato i tassi in modo più aggressivo rispetto alla BCE, il costo della copertura contro oscillazioni indesiderate del tasso di cambio dollaro-euro è crollato, portando il rendimento 'coperto' delle obbligazioni statunitensi, ovvero il rendimento al netto del costo di copertura, in territorio positivo. (Fare clic qui per maggiori informazioni sui meccanismi di copertura valutaria.)
Tutto ciò non equivale a dire che le obbligazioni societarie a breve scadenza dovrebbero essere considerate come un sostituto della liquidità. Prestare denaro alle aziende – anche per brevi periodi – è intrinsecamente più rischioso che prestare denaro ai governi dei Paesi sviluppati.
Ciononostante, per gli investitori che hanno bisogno di reddito e i cui orizzonti temporali sono limitati da uno a tre anni, il debito societario a breve termine può essere una valida aggiunta a una allocazione “difensiva”.
Entrato in Pictet Asset Management nel 2010, attualmente Raymond Sagayam ricopre il ruolo di Senior Investment Manager all’interno del team Total Return Credit. Prima di approdare in Pictet, è stato Managing Director di Swiss Re Asset Management, dove era responsabile degli investimenti in dollari ed euro, specializzato in strategie di tipo relative value nel settore credito. In precedenza, aveva lavorato per Bank Brussels Lambert (ING), occupandosi di trading nel settore US Credit. Trader nel settore del credito delle principali aree geografiche, la sua carriera ha avuto inizio nel settore mercati emergenti di ING Barings nel 1997. Si è laureato in economia alla London School of Economics & Political Science (LSE) e ha completato un Master in Teologia contemporanea di tradizione cattolica presso l’Heythrop College dell'Università di Londra. È inoltre iscritto all'albo degli analisti finanziari (Chartered Financial Analysts, CFA).
A proposito di
Stéphane Rüegg
Stéphane Rüegg è Head of Product Management & Development. Stéphane Rüegg è entrato a far parte di Pictet Asset Management nel 2013 come Client Portfolio Manager nel team Fixed Income. Si occupa di credit investment grade e high yield europeo.
Prima di entrare in Pictet, è stato Client Portfolio Manager in Amundi a Singapore e Parigi. Stéphane ha iniziato la sua carriera nel 1999 come responsabile del rischio a reddito fisso al Credit Agricole Indosuez. Dal 2004 al 2008 è stato responsabile del controllo dei rischi del team globale a reddito fisso di Amundi a Londra.
Stéphane ha conseguito un Master in Business Administration presso l'Ecole supérieure de commerce di Parigi e un master in scienze politiche presso l'Institut d'études politiques di Parigi.
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