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Mercati

La Cina nell'anno della Tigre: piani e prospettive del 2022

Febbraio 2022

Dopo un complicato anno del Bue, il gigante asiatico spera che la nuova annata abbia le caratteristiche dell'animale che la rappresenta.

Il virus, il rallentamento nella seconda parte dell'anno, le incognite sui mercati e le difficoltà dell'immobiliare: il 2021 non è stato un anno semplice per la Cina. Che adesso punta a rilanciarsi: ecco l'anno della Tigre tra sfide e opportunità.

Stabilità e crescita in Cina nel 2022

Se fino a qualche anno fa il dato centrale riguardava la crescita, la Cina guarda con sempre maggiore attenzione anche alla stabilità. È un obiettivo emerso con chiarezza anche durante la Central Economic Work Conference, l'appuntamento – tenutosi lo scorso dicembre - durante il quale i leader cinesi fissano le linee guida economiche del 2022.

 

La Cina ha chiuso il 2021 con una crescita dell'8,1%. Un dato ambivalente. Da un lato c'è stato un netto progresso rispetto al 2020, l'anno in cui la pandemia aveva ridotto la crescita del PIL al 2,2%. Dall'altro, il secondo semestre ha registrato un rallentamento rispetto all'accelerazione di gennaio-giugno. La Banca Mondiale stima una crescita del 5,1% nel 2022. Un dato in parte depurato dal rimbalzo post-pandemia e supportato da nuovi tagli delle tasse (per un valore attorno ai mille miliardi di yuan). Pechino è infatti determinata a supportare il PIL, sia con una politica fiscale accomodante che con una monetaria espansiva

Inflazione e politica monetaria cinese

La politica monetaria è legata al tema dell'inflazione. Se da un lato l'incremento sostenuto dei prezzi sembra nutrito da fattori strutturali, dall'altro desta meno preoccupazione rispetto ad altre aree, con un aumento inferiore al previsto dei prezzi al consumo e alla produzione. Se, quindi, BCE e Fed stanno intervenendo più o meno vigorosamente per evitare che l'inflazione si prolunghi a lungo, la People’s Bank of China può abbracciare una politica più accomodante proprio per supportare l'economia: a gennaio ha tagliato i costi di finanziamento dei suoi prestiti a medio termine per la prima volta da aprile 2020.

L'incognita immobiliare in Cina

Sull'economia pesano le difficoltà del settore immobiliare, che rappresenta una fetta consistente dell'economia cinese. Su Evergrande, compagnia protagonista dell'enorme sviluppo immobiliare del Paese, gravano obbligazioni che valgono circa il 2% del PIL. È già arrivata a un passo dal default e non è ancora al sicuro. È solo però il caso più eclatante di un intero comparto in bilico. La catena che va dalla costruzione di nuovi immobili all'acquisto (spesso per investimento) si è inceppata. Sarebbe un problema in ogni Paese. Lo è ancor di più in Cina, dove l'edilizia e il suo indotto costituiscono quasi il 30% del PIL, una quota molto superiore rispetto a quella che il settore ricopre in economie più equilibrata.

Mercati in cerca di rilancio nell’anno della tigre

Dopo un anno del Bue difficile, gli investitori sperano che il 2022 sia “da tigre”. Le azioni di diversi settori (a partire da quello tecnologico) hanno risentito delle difficoltà del comparto e di un rinnovato “interventismo” cinese, che ha regolamentato (e in molti casi frenato) diversi settori. Sembra però che il periodo più complicato sia alle spalle: se nei mercati occidentali si teme ancora nuovi ribassi, su quello cinese potrebbe essere iniziata la risalita.   

Decarbonizzazione anno uno

La Cina non è certo stata tra i Paesi più propositivi durante la COP26. Tuttavia, il 2022 rappresenta un anno importante per la decarbonizzazione. Dopo aver annunciato, lo scorso settembre, lo stop alla costruzione di nuove centrali a carbone fuori dai propri confini (ma on in casa propria), Xi Jinping ha fissato una data: il picco delle emissioni sarà raggiunto entro il 2030. Da allora, calerà fino a raggiungere, nell'arco di un trentennio, la neutralità carbonica. Per centrare quest'obiettivo, il governo deve però agire sin da ora, accelerando (pur senza traumi) la transizione verde. Nel 2022 proseguirà l'ampliamento di parchi eolici e solari, con una fetta consistente degli investimenti in infrastrutture dedicata alle rinnovabili